“Giornata nazionale del sacrificio del lavoro italiano nel mondo”

L’8 agosto del 1956, 262 minatori morivano nella catastrofe causata dall’esplosione di gas della miniera di Marcinelle, in Belgio.

Data:
6 Agosto 2021

“Giornata nazionale del sacrificio del lavoro italiano nel mondo”

L’8 agosto del 1956, 262 minatori morivano nella catastrofe causata dall’esplosione di gas della miniera di Marcinelle, in Belgio.
Oggi, dopo 65 anni, resta vivo il ricordo di quel tragico incidente, la cui ricorrenza, dal 2001, è stata proclamata “Giornata nazionale del sacrificio del lavoro italiano nel mondo”.
Quello di Marcinelle fu un disastro che segnò per sempre la storia dell’emigrazione italiana: in tutto furono 136 le vittime italiane, di cui 22 pugliesi.
L’incendio divampato in un pozzo profondo circa mille metri si verificò a causa di un incidente apparentemente banale, che invece si rivelò poi l’innesco di una catastrofe.
Per questo negli anni la tragedia è diventata un simbolo della memoria per tutti gli italiani emigrati che hanno perso la vita sul lavoro e al contempo un richiamo alla necessità di vigilare sempre sulla tutela dei diritti dei lavoratori che a Marcinelle, in quel tempo, erano solo un numero che doveva portare in superficie più carbone possibile.
Ogni anno il nostro commosso pensiero è rivolto a tutti gli italiani caduti sul lavoro all’estero. È doveroso onorarne la memoria, perché hanno perso la vita per uno dei valori più nobili: il lavoro e il riscatto sociale che ne consegue, ossia ciò che cercavano per sé stessi e per le loro famiglie dopo la Seconda guerra mondiale.
Nonostante esista una normativa europea sul tema della sicurezza sul lavoro, l’Italia è un Paese in cui si segnalano ancora tante, troppe morti bianche.
Una giornata come questa non può che farci fermare per riflettere su quanto è accaduto e su quanto ancora c’è da fare per la tutela di tutti i lavoratori e per la promozione dei loro diritti che costituiscono i princìpi della civiltà di una comunità.
Una preghiera, infine, va ai nostri connazionali del passato, ai nostri nonni e bisnonni, persone alle quali nessuno ha mai regalato nulla, che con umiltà, coraggio, dignità e rispetto per le nazioni che li ospitavano, sono emigrati per lavorare.

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Ultimo aggiornamento

6 Agosto 2021, 13:45